Comunicazione riguardo al Commissariamento Pontificio del Monastero dei Santi Gervasio e Protasio in San Giacomo di Veglia, Vittorio Veneto
1 maggio 2025A seguito di varie notizie divulgate in questi giorni, l’Ordine Cistercense si sente in dovere di precisare quanto segue:
A causa di alcune misure prese dall’ex-abbadessa Aline Pereira Ghammachi a danno di quattro monache senza rispettare il Diritto della Chiesa e dell’Ordine, il Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica ha chiesto all’Abate Generale Mauro-Giuseppe Lepori di fare una Visita canonica straordinaria. In seguito a questa Visita, il Dicastero decretò il 12 gennaio 2023 il Commissariamento Pontificio del Monastero.
Accogliendo il ricorso dell’abbadessa contro questa misura, il Dicastero decise di sospendere e annullare il Decreto, e di iniziare una Visita Apostolica affidata a persone non appartenenti all’Ordine Cistercense.
A conclusione di questa Visita, che in sostanza confermò le problematicità costatate dalla prima Visita, il Dicastero ha ritenuto necessario rinnovare il Decreto di Commissariamento Pontificio della comunità, nominando come Commissaria Madre Martha Driscoll OCSO, abbadessa emerita del monastero di Gedono in Indonesia.
Al momento della notifica del Decreto, avvenuta il 21 aprile 2025, Madre Martha è diventata a pieno titolo superiora della comunità.
L’ex-abbadessa ha chiesto di poter assentarsi dal monastero per un periodo con l’accordo della Commissaria.
Il 29 aprile 2025 tre monache professe solenni, una professa semplice e un novizia hanno furtivamente abbandonato il monastero. In seguito, dai giornali, si è saputo che devono essersi riunite alla ex-abbadessa in un luogo non conosciuto.
Le loro dichiarazioni ai media, non fedeli alla realtà dei fatti, possono indurre molti a farsi un’idea completamente distorta della situazione reale della comunità di San Giacomo di Veglia.
Ci teniamo pertanto a precisare che se cinque monache hanno lasciato il monastero, altre venti sono rimaste fedeli alla loro vocazione e hanno accolto favorevolmente e con gratitudine il Decreto di commissariamento, continuando il loro cammino in obbedienza alla Santa Sede e alla Commissaria.
L’ex abbadessa aveva il diritto di ricorrere contro il Decreto rivolgendosi al Dicastero. Ora afferma di preferire presentare una denuncia civile, ma non si capisce contro chi e su quali fondamenti, dal momento che tutto si è svolto rispettando il Diritto ecclesiastico che è il solo abilitato a regolare la vita monastica.
La comunità, quindi, desidera sinceramente continuare il suo cammino con fedeltà a Cristo e alla Chiesa, nella verità e nella libertà, senza essere implicata in polemiche infondate.
Roma, 1° maggio 2025
A causa di alcune misure prese dall’ex-abbadessa Aline Pereira Ghammachi a danno di quattro monache senza rispettare il Diritto della Chiesa e dell’Ordine, il Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica ha chiesto all’Abate Generale Mauro-Giuseppe Lepori di fare una Visita canonica straordinaria. In seguito a questa Visita, il Dicastero decretò il 12 gennaio 2023 il Commissariamento Pontificio del Monastero.
Accogliendo il ricorso dell’abbadessa contro questa misura, il Dicastero decise di sospendere e annullare il Decreto, e di iniziare una Visita Apostolica affidata a persone non appartenenti all’Ordine Cistercense.
A conclusione di questa Visita, che in sostanza confermò le problematicità costatate dalla prima Visita, il Dicastero ha ritenuto necessario rinnovare il Decreto di Commissariamento Pontificio della comunità, nominando come Commissaria Madre Martha Driscoll OCSO, abbadessa emerita del monastero di Gedono in Indonesia.
Al momento della notifica del Decreto, avvenuta il 21 aprile 2025, Madre Martha è diventata a pieno titolo superiora della comunità.
L’ex-abbadessa ha chiesto di poter assentarsi dal monastero per un periodo con l’accordo della Commissaria.
Il 29 aprile 2025 tre monache professe solenni, una professa semplice e un novizia hanno furtivamente abbandonato il monastero. In seguito, dai giornali, si è saputo che devono essersi riunite alla ex-abbadessa in un luogo non conosciuto.
Le loro dichiarazioni ai media, non fedeli alla realtà dei fatti, possono indurre molti a farsi un’idea completamente distorta della situazione reale della comunità di San Giacomo di Veglia.
Ci teniamo pertanto a precisare che se cinque monache hanno lasciato il monastero, altre venti sono rimaste fedeli alla loro vocazione e hanno accolto favorevolmente e con gratitudine il Decreto di commissariamento, continuando il loro cammino in obbedienza alla Santa Sede e alla Commissaria.
L’ex abbadessa aveva il diritto di ricorrere contro il Decreto rivolgendosi al Dicastero. Ora afferma di preferire presentare una denuncia civile, ma non si capisce contro chi e su quali fondamenti, dal momento che tutto si è svolto rispettando il Diritto ecclesiastico che è il solo abilitato a regolare la vita monastica.
La comunità, quindi, desidera sinceramente continuare il suo cammino con fedeltà a Cristo e alla Chiesa, nella verità e nella libertà, senza essere implicata in polemiche infondate.
Roma, 1° maggio 2025